Un artista senegalese per il Natale Caritas
Canelli. Splendida serata domenica 16 dicembre a Canelli in compagnia dell’artista senegalese Mohamed Ba, che ha regalato ad un pubblico attento e coinvolto uno spettacolo ricco di stimoli e di spunti di riflessione.
Il consueto appuntamento natalizio della Caritas di Canelli quest’anno ha voluto mettere al centro il grande tema delle migrazioni e dell’accoglienza, alla presenza del Vescovo mons. Testore. L’evento, che si è svolto presso il salone dell’ex istituto don Bosco (Salesiani), è stato organizzato grazie alla preziosa collaborazione tra l’associazione Canelli Solidale, l’Ufficio Caritas Migrantes diocesano, la cooperativa sociale CrescereInsieme e la cooperativa agricola sociale Maramao, soggetti impegnati in vari modi sul territorio per l’accoglienza e l’inserimento dei migranti.
Tra momenti di ironia e momenti di intensa drammaticità, Mohamed Ba è riuscito nel giro di un’ora a far scorrere pagine di storia passata e contemporanea, arricchite da fatti tratti dalla sua esperienza personale. Parliamo di Gorèe, l’Isola del Senegal che è stata per 300 anni “il centro di raccolta e smistamento di svariati milioni di uomini e donne africani, che strappati alla loro terra, venivano portati dagli europei come schiavi in America per coltivare e poi poter portare caffè, cacao, cotone in Europa. Parliamo dell’assurdità e delle atrocità causate dall’idea di una razza ariana pura, che non vuole ammettere che esiste un’unica “razza umana” cercando di eliminare le diversità. “Non si possono riscrivere quelle pagine di storia”, dicono gli anziani del Senegal ai giovani, “ma abbiamo il dovere morale di analizzarle, capirle e agire perché gli errori del passato non si ripetano più”. Parliamo dei ricordi di infanzia di Mohamed Ba, quando a scuola in Senegal gli insegnavano in francese la storia dei valorosi Galli, che non ha mai capito bene che tipo di antenati fossero (facendo così percepire con una sola battuta la ricchezza della storia raccontata da altri punti di vista). E ancora: la terribile aggressione subita dallo stesso Ba, a Milano, quando fu brutalmente accoltellato alla fermata del tram da un uomo con diverse svastiche tatuate sul corpo (sul sito di Mohamed Ba si può leggere la sua commovente “Lettera al mio aggressore”). Eppure, dice Ba, dopo aver proclamato a memoria un brano della Divina Commedia, “fatti non foste a viver come bruti!”, e “oggi guardando voi vedo delle persone, penso che non avete niente a che fare con quelli che ci hanno fatto del male…che siamo riusciti a guarire dall’odio e ci siamo mossi imbevuti dalla speranza di riscrivere una nuova pagina di storia insieme ad altri popoli”. Lo spettacolo si è chiuso con una scena molto intensa dove, sullo sfondo di persone che si muovono in un mare senza confini, l’artista proclama il Decalogo della Convivenza.
La serata, inserita all’interno del Progetto diocesano “Non di solo pane” promosso dalla Caritas diocesana, CrescereInsieme, Maramao e Azione Cattolica diocesana (nel quadro della Campagna nazionale CEI “Liberi di partire, liberi di tornare”) è proseguita con la presentazione del corso di formazione che partirà ad Acqui Terme il 24 gennaio 2019 sulle tematiche relative alle migrazioni e alle dinamiche dell’incontro con la diversità culturale. Infine, brindisi natalizio con panettone e moscato della cooperativa Maramao.
Cooperativa CrescereInsieme