“Anche tu per Ovada”: un progetto per far lavo­rare insieme mi­granti e ragazzi del luogo

Ovada. Negli anni 2015/2016 anche Ovada è stata interessata dal fenomeno migratorio. L’Amministrazione comunale, giustamente preoccupata, con­vocò riunioni con le associazioni locali, per verificare come integrare questa gente disperata, che fuggiva da guerre, persecuzio­ni, fame. Le assemblee si sus­seguirono ma poi finirono senza nulla di concreto e restammo in pochi con il cerino in mano.

«Dovevamo fare qualcosa… quella gente guardata con diffidenza da troppi era gente disperata, con la sola col­pa di essere nata nel continen­te più ricco del mondo, di cui noi ci siamo fatti predoni. Soprattutto negli ultimi trent’anni l’Africa è stata depre­data dall’Occidente delle sue materie prime, ce le siamo portate vie senza pagare un soldo, altro che “aiutiamoli a casa loro…”.

Tutti sappiamo, ma lo dimentichiamo, che il materiale per il funzionamento dei telefonini si estrae in Afri­ca. Forse non tutti sanno che servono 15 kg. di cobalto per ogni auto elettrica ecologica, cui auspichiamo l’avvento. Il cobalto si estrae in Africa e la paga per gli estrattori varia da 2,5 euro a 5 al giorno.

Dovevamo intervenire… dei volontari, con l’aiuto dell’allora parroco don Giorgio Santi, formarono un gruppo, aderente alla Cari­tas, “An­che tu per Ovada”, che chiese al Comune di poter fare lavori di pubblica socialità. Con l’aiuto concreto della Caritas,  a gennaio 2017 si è ini­ziato ad operare sul territorio.

È stata ripristinata la Via del Fiume (ridanneggiata poi da vandali), il viale del Ler­caro, le panchine di Lung’Orba e di viale Stazione Centrale. Ora “Anche tu per Ovada”, sotto la guida di don Maurizio Benzi, sta affinando un progetto, per far lavorare insieme migranti ed indigeni.»

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