Libera informazione, il commento del presidente FIPEG

La libera informazione giornalistica è come l’aria: ci si accorge di quanto sia indispensabile quando viene a mancare.

E l’informazione è libera se plurale, a più voci, che non siano solo quelle dei grandi gruppi economici e finanziari, anche se culturalmente contrapposti.

Per questa ragione le grandi e piccole democrazie europee hanno da sempre sostenuto gli editori no profit o cosiddetti “minori”, espressione di idealità e sensibilità diverse, indispensabili al formarsi del più ampio possibile criterio di giudizio sui fatti e gli avvenimenti: sociali, politici, economici, culturali.

Nella scorsa legislatura è stata approvata una radicale riforma della legge di sostegno al pluralismo dell’informazione giornalistica che ha bonificato il settore, garantendo pluralità dei mezzi di comunicazione e libertà dai condizionamenti dei vari potentati.

Oggi, una parte della maggioranza che sostiene il Governo si presenta orientata a umiliare l’informazione economicamente più fragile, togliendo il sostegno pubblico e favorendo così, per conseguenza inevitabile, i grandi gruppi editoriali.

Nel frattempo i giornalisti, presi nel loro insieme, sono fatti oggetto di insulti da querela da parte di esponenti della Presidenza del Consiglio, fatto tanto più grave quanto più alta è l’influenza del soggetto istituzionale da cui proviene questo attacco, inusitato ed inaudito.

La delicatezza del momento non va ingigantita né sminuita; va evitato lo sconquasso di posizioni sempre più radicalizzate ma va altresì difesa la pluralità dei soggetti che presentano più informazione e parametri strutturali che garantiscono occupazione ed equilibrio economico-finanziario, con un sostegno pubblico -e quindi non di parte- ragionevole e ragionato.

Non c’è alternativa. La reazione di coloro a cui manca l’aria e si sentono soffocare non è prevedibile.

Pietro Policante

Presidente della F.I.P.E.G.

Federazione Italiana Piccoli Editori Giornali

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