I Carabinieri della Stazione di Incisa Scapaccino, in collaborazione con la Stazione Carabinieri Forestali di Nizza Monferrato, hanno smantellato un’attività illecita di demolizione auto.
Le indagini hanno avuto origine da un controllo effettuato dai militari di Incisa Scapaccino su due cooperative che gestivano i lavoratori stagionali per la vendemmia a Castelnuovo Belbo.
Successive indagini hanno permesso di accertare che il terreno attiguo al ricovero dei lavoratori stagionali era utilizzato come luogo in cui era stato avviato un esercizio abusivo di demolizione di autoveicoli, nel corso del quale venivano commesse numerose violazioni ambientali con danni ingenti per il territorio circostante.
In particolare, i militari hanno appurato che chi gestiva l’illecita attività, fraudolentemente avviava le pratiche per l’esportazione in paesi dell’est europeo di auto e altri veicoli a motore, che invece erano stati abusivamente demoliti per ricavarne pezzi di ricambio da rivendere sul mercato nero.
Inoltre, le fasi di demolizione dei veicoli non seguivano le procedure previste dalla legge in materia ambientale, in quanto rifiuti venivano accumulati in una discarica abusiva e venivano anche accesi fuochi in cui venivano bruciati pezzi di diversi metalli (alluminio, rame, ecc.), per separarli da vernici e parti in plastica al fine di ricavarne la materia “pura”, per poi rivenderla ai raccoglitori autorizzati. Inoltre, parte dei materiali di scarto veniva illecitamente sversata nel fiume Belbo nel territorio del Comune di Incisa Scapaccino.
Sono stati identificati i responsabili in V.S. di 40 anni macedone, domiciliato a Nizza, R.L. di 51 anni macedone, domiciliato a Incisa Scapaccino, S.J. di 59 anni macedone, residente a Castelnuovo Belbo e A.T. di 29 anni macedone, residente a Castelnuovo Belbo, tutti con precedenti penali a carico.
Sono stati contestati i reati di esercizio abusivo della professione, attività di gestione dei rifiuti non autorizzata e abuso urbanistico per opere edili eseguite senza autorizzazione e, inoltre, sono stare comminate sanzioni amministrative per 10.000 euro.