Monastero Bormida. La Valle Bormida è stata selezionata nell’ambito della strategia “Aree Interne” promossa dal Ministero per lo Sviluppo Economico e finalizzata alla promozione e valorizzazione, attraverso progetti mirati e destinati a favorire lo sviluppo di buone pratiche, di quei territori marginali ma in qualche modo in grado, con l’attivazione delle tante forze vitali che in essi si trovano, di dare una inversione di tendenza a un declino che non deve essere irreversibile.
Nel pomeriggio di mercoledì 19 settembre, alle ore 15, nel salone “Tiziana Ciriotti” del Castello del Municipio di Monastero si sono riuniti i sindaci dei Comuni da Bistagno a Saliceto e da Ponti a Merana, con il presidente della Giunta regionale del Piemonte e con 3 assessori regionali e un consigliere regionali e funzionari regionali e del Ministero per lo Sviluppo Economico. Coordinatori per le valli Bormida di Millesimo e Spigno sono i sindaci di Cortemilia Roberto Bodrito e di Monastero Bormida Luigi Gallareto.
Così ha sintetizzato l’incontro il sindaco di Monastero, Gallareto «Un grazie alla Regione Piemonte che oggi era presente in Valle Bormida ai suoi massimi livelli, dal presidente Chiamparino, agli assessori De Santis, Ferrero e Valmaggia, alla consigliera Motta, ai tantissimi sindaci, ai dirigenti e funzionari ministeriali e regionali. Oggi è stato un giorno importante per la Valle Bormida. L’essere stati selezionati come quarta Area Interna del Piemonte vuol dire impegnarci per elaborare una strategia di sviluppo seria e credibile, che unisca i territori, faccia imparare a lavorare insieme, valorizzi i punti di forza e riduca quelli di debolezza, con l’ottica dello sviluppo nelle quattro grandi aree in cui si articola la strategia delle Aree Interne: mobilità fisica e digitale, turismo e sviluppo economico, sanità e sociale, scuola. Se sapremo progettare con lungimiranza e coerenza, lo stanziamento, di circa 10 milioni di euro, è cospicuo e a sua volta potrà essere un volano per attivare tante altre risorse economiche e “di cervello”. Inoltre potremo “fare sistema” per uscire con proposte comuni dalla marginalità che caratterizza ciascuna delle porzioni dell’area (che va da Saliceto a Bistagno e da Ponti a Merana) rispetto ai propri ambiti “ottimali” di riferimento (sanitario, assistenziale, consorzi rifiuti, servizio idrico ecc ecc). Potremo cioè non solo realizzare opere utili con questi fondi, ma anche fare accordi per soluzioni “a misura di valle” o “sperimentali” su tante tematiche (dalla possibilità di recarsi in strutture sanitarie di asl limitrofe, a deroghe sui numeri delle classi scolastiche, a una gestione unitaria della pulizia dell’alveo fluviale, magari realizzata “in house” con le forze delle aziende artigiane locali, ad un coordinamento e ottimizzazione della promozione turistica ecc.). Ora parte il percorso della condivisione con il territorio e della redazione di una strategia che possa portare alla definizione, con accordo di programma quadro, degli interventi o dei progetti. Ma i soldi ci sono, sono stanziati e assegnati, e ci sono anche delle scadenze abbastanza vincolanti da rispettare: diciamo entro qualche mese la strategia, entro un anno gli interventi, poi l’operatività degli stessi, e la chiusura totale e rendicontata del progetto entro il 2022. La Valle Bormida ci crede e l’essere inserita tra le 72 aree interne d’Italia è una opportunità che darà i suoi frutti, soprattutto ci insegnerà a lavorare meglio insieme e a cementare quell’unità di Valle che la frammentazione politico-amministrativa non favorisce, ma che è ben consolidata dalla memoria dei decenni di lotta per liberarci da uno dei più incresciosi inquinamenti fluviali della storia nazionale, quello dell’Acna di Cengio. Diciamo così: dal “fiume rubato” al “fiume ritrovato”. Con convinzione, con entusiasmo, con prudenza e con lungimiranza!».
G.S.
Ulteriori dettagli su L’Ancora in edicola giovedì 27 settembre.