Piccoli Teatri di carta e ombre
Acqui Terme. Sabato 23 giugno, dalle ore 11 alle ore 19, presso Khalkòs Laboratorio Calcografico, sito in Pisterna, via Caccia Moncalvo 1, Acqui Terme si terrà l’esposizione dei “Piccoli Teatri di carta e ombre” realizzati dall’artista Mauro Fissore
Rinfresco dalle ore 17 alle 19.
L’esposizione sarà visibile unicamente in questa giornata.
La produzione artistica di Mauro Fissore trae ispirazione dal viaggio, inteso come spostamento fisico ma anche, soprattutto, come metafora interiore. Asia e America Latina sono per lui vere muse, fonti di stimoli e di meraviglia. Poi l’incontro con l’artista e maestro Hiroaki Asahara da cui impara la tecnica di fabbricazione della carta washi, che l’artista nel corso del tempo elabora secondo una personale visione e sperimentazione. Da quel momento prendono forma le sue opere, fatte forse “della stessa materia di cui sono fatti i sogni”.
Il materiale usato per le opere, sculture illuminate, sculture a muro, sculture mobili e sospese è la carta prodotta a mano, unita a elementi naturali quali foglie, fiori, fibre e sabbie. Midollino, giunco e legno ne costituiscono la struttura. Le opere rivelano la forza materica della carta e ne evidenziano la dimensione evocativa. Dotate di una luce interna, alcune sculture possono poi trasformarsi in “oggetti illuminati”.
I “piccoli teatri di carta e ombre” in mostra presso Khalkòs, Laboratorio Calcografico, Via Caccia Moncalvo 1, Acqui Terme, rappresentano la sua produzione artistica più recente.
“Piccoli teatri di carta e ombre”
Ogni piccolo teatro è una “scatola magica” che evoca ricordi d’infanzia e teatri delle ombre orientali. I fondali e gli oggetti di scena, sospesi o posati sul “palcoscenico”, creano atmosfere suggestive, sensazioni e emozioni.
Le tonalità cromatiche dei fondali (blu, gialli, verdi e bianchi, contaminati dagli elementi naturali impressi nella carta) e gli oggetti di scena – soli, lune, alberi, pesci, uccelli, vele, colline, case – sono le parole e i tasselli di queste opere mutevoli.
Ognuno può interagire con l’opera, con i fondali, gli oggetti, i colori, le ombre e la magia della carta, creando scene che possono richiamare una visione onirica, un linguaggio poetico, il frammento di una memoria o semplicemente rappresentare l’armonia fragile della bellezza. Ogni cambio di scena si effettua manualmente.
I piccoli teatri hanno una doppia vita: a luce spenta prevale la consistenza materica e tridimensionale delle opere, mentre con la luce accesa si rivela la loro dimensione onirica.
La struttura dei teatri è in legno e carta. I fondali sono costituiti da fogli di carta su plexiglass. Ogni foglio, unico e non ripetibile, è stato fatto a mano dall’artista utilizzando in modo creativo e personale la tecnica washi. Gli oggetti di scena sono realizzati in carta fatta a mano, midollino, legno e sabbie.