“In frazione Gnocchetto i veicoli vanno troppo forte”
Ovada. Ci scrivono residenti della frazione ovadese: «È giusto ed urgente tornare a parlare del problema della sicurezza stradale nella frazione Gnocchetto, dato che tutti se ne sono dimenticati.
Molti anni fa, come più volte abbiamo ricordato, i residenti avevano richiesto l’installazione di semplici dossi che rallentassero tutti gli incivili che, guidando auto, moto e camion, sfrecciano a velocità insensate sulla strada del Turchino.
Per i dossi nulla da fare ma vennero installati due autovelox fissi. Il loro arrivo venne preceduto da una riunione, svoltasi con tanto di assessore provinciale, organizzata anche in vista di una vicina scadenza elettorale. Gli autovelox furono installati ma poco tempo dopo vennero rimossi, perché non in regola con le vigenti leggi.
Dopo qualche anno, arrivarono i Velo Ok, i famosi barattoli arancione, che svolgono un’insufficiente funzione di deterrente. La loro presenza non basta per arginare la folle corsa degli insensati che non si fermano neanche se si attraversano sulle strisce.
Si fa notare che il Velo Ok posizionato all’ingresso della frazione, in direzione nord, è sparito. Non si sa se sia stato rimosso dalle autorità competenti o da qualche automobilista modello.
Per chi vuole spostarsi tra le due parti della frazione, specialmente nei fine settimana, si tratta di un vero inferno, dovendo transitare su una strada priva di marciapiede e percorsa da motociclisti incivili. Nella bella stagione, il problema principale è appunto costituito dalla velocità delle moto. Ma anche moltissime auto non rispettano i limiti di velocità.
Ed allora, cosa si può fare? Qualche controllo in più sarebbe fuori luogo? Forse riprendere in considerazione l’iniziale richiesta dell’installazione di semplici dossi?
Diceva un antico adagio: “Domandare è lecito; rispondere è cortesia”. La domanda è stata fatta più volte. La risposta adeguata non è mai arrivata. E il Comune di Ovada e l’assessore Capello si ricordano ancora di questa frazione? Restiamo in attesa di decisioni, con poche speranze!».