Per gli intermediari fiscali, fattura elettronica B2B opportunità ed impegno

Riccardo Alemanno
Riccardo Alemanno

In attesa del primo incontro tra le Associazioni di rappresentanza dei tributaristi e le istituzioni preposte sulla fatturazione elettronica tra privati (B2B), l’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) espone alcune considerazioni sulla problematica.

La prossima scadenza del 1° luglio, in merito all’introduzione della fattura B2B nella filiera petrolifera ed in quella dei subappaltatori negli appalti con la P.A., sarà il primo banco di prova dell’introduzione dell’obbligo della fattura elettronica nei rapporti tra privati, ciò sta provocando preoccupazione tra gli operatori economici ed i loro consulenti. Di certo dal 1° di luglio gli acquisti di carburante dovranno essere certificati con fattura elettronica per poter essere detratti come costo aziendale. Esiste ancora molta incertezza e l’assenza di un esecutivo di governo ed un parlamento pienamente operativi, impedisce eventuali correzioni e/o proroghe del prossimo obbligo.

Certamente si è consapevoli che il futuro, anche della gestione dei documenti contabili, è legato ad una informatizzazione sempre più presente nella vita di imprese e lavoratori autonomi e profonde “rivoluzioni” come la fattura elettronica possono costituire opportunità, ma la domanda è siamo pronti strutturalmente e mentalmente? L’INT da tempo avverte circa la necessità di operare con buon senso e gradualità, rendendosi disponibile ad ogni confronto e collaborazione volto a trovare soluzioni ed a fornire giuste indicazioni all’utenza.

Inoltre se il Legislatore dovesse ritenere necessaria l’introduzione della figura di un certificatore dei dati fiscali elettronici, funzione che nel caso dovrebbe essere assegnat a tutti gli intermediari fiscali abilitati, pur ritenendo tale figura una ipotesi che complicherebbe la gestione dei dati informatici che per essere funzionale, deve essere semplice ed eseguibile da ogni contribuente in totale autonomia, l’INT è disponibile ad ogni collaborazione con le istituzioni ed a fornire ai propri iscritti ogni supporto in merito.

Ritengo che ciò che si dovrà affrontare il prossimo luglio ed a maggior ragione dal gennaio 2019, non abbia bisogno di ulteriori complicazioni” ribadisce il Presidente dell’INT Riccardo Alemanno, che precisa: “Con la fattura elettronica tra privati si informatizza la quotidianità dei soggetti IVA e non solo operazioni sporadiche. Pertanto se la funzione di certificatore fosse assegnata solo ad alcuni intermediari fiscali, come richiesto da una singola categoria professionale, rischia di rendere fallimentare l’operazione poiché è provato che i sistemi informatici di massa per funzionare devono essere semplici, affidabili e gestibili in autonomia, inoltre si deve evitare, in capo ad imprese e lavoratori autonomi, l’aggravio di ulteriori costi burocratici perché di ciò non se ne sente sicuramente la necessità e tanto meno ritengo che ciò sia nella volontà del Legislatore”.

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