Ovada. Ci scrive il Partito Democratico ovadese, dopo le politiche di domenica 4 marzo che lo hanno visto a livello nazionale in netta flessione e, sul piano locale, fare un testa a testa con i Cinque Stelle.
“Per il Partito Democratico il 4 marzo segna una sconfitta netta e incontrovertibile, in un panorama incerto e tutto spostato verso un asse estremista e populista.
Le cause di questo scenario sono molteplici, sicuramente gli Italiani non hanno apprezzato e compreso, fino in fondo, quante riforme e azioni concrete siano state intaprese dai nostri governi.
La riflessione deve essere però allargata a tutto il centro sinistra. Questo schieramento politico, per anni punto di riferimento per una larga parte di elettorato, ora non riesce a rappresentare in modo soddisfacente le categorie sociali produttive e i giovani.
A livello locale la situazione non è molto diversa. Si registra una sostanziale tenuta nei vari Comuni, merito spesso dei buon governo delle nostre amministrazioni, ma le forze della destra a trazione populista ed i Cinque Stelle sono riusciti a raccogliere numerosi consensi.
Per noi ora deve iniziare un nuovo cammino. A livello nazionale è presumibile che cambieranno le figure a guida del nostro partito, che di certo esiste e continuerà ad esistere, essendo radicato nei territori e ispirato a ideali forti quali la solidarietà, l’uguaglianza, il rispetto per tutti, specie i più deboli, il senso di un futuro che va oltre un ristretto domani.
La guida del Paese, in questi cinque anni, è stato un compito arduo da far tremare i polsi. Non siamo riusciti ad accontentare tutti e siamo stati penalizzati in modo inesorabile.
Ora tocca ad altri e passare dal dire al fare non è semplice. Da parte nostra interpreteremo il ruolo che gli Italiani ci hanno assegnato con il loro voto, con grande responsabilità.
Rivedremo i contenuti della nostra proposta politica, non per adattarla “all’aria che tira” ma per renderla più comprensibile e valutabile in tutte le potenzialità esprimibili, specie nel medio termine.
E affineremo il metodo di elaborazione interna, rivalutando il valore dei contributi della base del partito, la nostra più grande risorsa”.