Ovada. Si prospettano tempi lunghi per ripristinare la viabilità normale in via Gramsci.
Sabato 13 gennaio, presso l’incrocio con via Buffa, si era aperta una piccola voragine, un “buco” profondo che ha costretto i tecnici comunali a restringere la carreggiata, lato fiume Stura, e ad impedire il passaggio pedonale sul marciapiede.
Il primo lavoro da fare, ottenuto il nulla osta dal Genio Civile per poter transitare sul greto dello Stura, è il disboscamento dell’area per il sopralluogo necessario al fine di capire cosa sia effettivamente successo sotto il “ponte” di via Gramsci, consistente in 29 arcate.
Sul tavolo di Palazzo Delfino ci sono alcune offerte per conferire l’incarico del disboscamento dell’area in questione. E dopo si effettuerà la riparazione concreta del danno, molto rilevante se si ipotizza una spesa complessiva di circa 350mila euro. Fine dell’intervento? Difficile pensare a delle date ma saranno tempi molto lunghi per arrivare alla soluzione del problema.
E dove Palazzo Delfino reperirà i soldi necessari per il corposo e costoso intervento? Teoricamente si dovrebbe prelevare dall’avanzo di bilancio ma una mano al Comune potrebbe derivare da una normativa inserita nella Finanziaria, che prevede stanziamenti di fondi per dissesti idro-geologici.
Intanto è stato emesso provvedimento per impedire l’accesso alla città dei “trasporti eccezionali” (quelli in genere molto lunghi e scortati da un’auto) ma si segnalano passaggi di mezzi pesanti che invece dovrebbero servirsi di percorsi alternativi, come l’uscita al casello autostradale di Novi, anziché a quello di Belforte, e poi fare ritorno verso Ovada.