Acqui Terme. Rubava ai pazienti in ospedale. Soprattutto al pronto soccorso. Agiva di notte, in un caso, utilizzando anche dei farmaci per stordire i malcapitati. Si tratta di un infermiere di 45 anni residente ad Ovada in servizio però all’ospedale civile “Mons.Galliano”. Qualche giorno fa gli è stata notificata un’ordinanza che per 12 mesi gli impedirà di svolgere la professione di infermiere in strutture sia pubbliche che private ed è anche stato denunciato per tentata rapina, furti aggravati e detenzione di sostanze dopanti.
Ovviamente si tratta di una prima presa di posizione da parte della giustizia. Le indagini infatti stanno proseguendo al fine di rendere ancora più chiara una brutta storia che sta indignando non poco pazienti ed acquesi. A scoprirla sono stati i militari del nucleo operativo dei carabinieri di Acqui Terme. Da alcuni mesi stavano indagando dopo aver avuto delle segnalazioni da parte del personale stesso del Monsignor Galliano. Quelle segnalazioni parlavano appunto di furti avvenuti ai danni di pazienti spesso anziani, durante brevi ricoveri o degenze presso il pronto soccorso e quasi sempre in orario notturno.
Grazie anche all’utilizzo delle telecamere di videosorveglianza si è potuto notare la presenza dell’infermiere, ora denunciato, proprio nei pressi delle stanze dei pazienti, in concomitanza con gli orari dei furti. L’uomo svolgeva le proprie funzioni in altri reparti del nosocomio acquese e, pertanto, non avrebbe avuto alcun motivo per trovarsi presso le stanze dei pazienti derubati. La svolta nelle indagini si è avuta nel mese di maggio, quando l’infermiere è stato notato dal personale medico uscire dalla stanza di un’anziana signora ricoverata. L’infermiera che poco dopo era entrata nella stanza per verificare le condizioni della donna si era resa conto che la paziente sembrava stordita e confusa.
Alcune immediate analisi avevano permesso di trovare, nel sangue della signora, tracce di benzodiazepine, medicinale assolutamente non inserito nella terapia né assunto in altro modo. Una volta ripresasi, la paziente aveva dichiarato ai carabinieri di aver notato l’uomo entrare nella stanza, farle assumere un medicinale e poi iniziare a rovistare nei cassetti. Una testimonianza questa che ha fatto scattare la perquisizione sia nell’abitazione che nell’armadietto dello spogliatoio del denunciato.
Qui i militari hanno trovato diverse fiale e pasticche di sostanze dopanti. Inoltre, in casa sono state trovate attrezzature ospedaliere, kit di pronto soccorso e blocchetti di ricette mediche ancora in bianco, tutto posto sotto sequestro in quanto evidentemente frutto di furti avvenuti presso il nosocomio acquese. L’uomo, vistosi alle strette, avrebbe confessato di aver commesso la tentata rapina ai danni dell’anziana signora, nonché altri quattro furti a danno di altri pazienti avvenuti tra il dicembre 2016 e il maggio 2017.
Gi. Gal.