Acqui Terme. Tornano le pagine corali di Haendel e Mozart, Fauré e Mendelssohn, Verdi, Gounod e Puccini.
Tornano le voci del “Santa Cecilia”.
Non più al Pala Congressi/ non-Auditorium (con tutte le problematiche evidenziate a suo tempo, anche se la resa del suono, ultimamente, è stata superiore alle attese), ma finalmente in Cattedrale, luogo deputato per più di un motivo, nei giorni delle festività di San Guido e nell’anno del 950° di fondazione della Chiesa Madre.
Nel mese assolutamente più musicale dell’anno (con un cartellone a dir poco stratosferico, di cui si riferisce in altro spazio del giornale, che è in effetti qualcosa di mai visto in città negli ultimi 30 anni: ecco le iniziative InterHarmony, che giungono da N. York, con solisti di fama mondiale) -, domenica 2 luglio, alle ore 21.15, la Corale “Santa Cecilia”, in occasione del Settantesimo della sua attività, e diretta dal M° Paolo Cravanzola, torna ad esibirsi in quello che può essere definito come il concerto più atteso del 2017: quello in onore del Santo Patrono della città.
Il programma non sarà una sorpresa (in quanto i contenuti replicano esattamente quelli dell’esibizione nella zona oltre Bormida del 20 maggio), e identici giungeranno gli apporti esterni – con la solista, voce di soprano, Elena Bakanova, più volte apprezzata nel nostro territorio, e il pianoforte di Simone Buffa.
Ma, in effetti, non bisogna assolutamente giudicare il concerto poco interessante (o non sufficientemente attrattivo) solo perchè privo “di novità”.
Anzi: il ragionamento va rovesciato: e almeno per due ragioni. Una “interna”. E l’altra “esterna”.
Vediamo la prima: l’ambiziosa (e non facile, per una compagine di non professionisti) costruzione del repertorio, impone, per ragioni artistiche, una “lunga concentrazione” (a livello di studio, impegno, interpretazione, etc…) che dà modo ai brani di “crescere e maturare”, per portarli al massimo delle possibilità.
Con un secondo motivo – assolutamente non scontato – che si lega all’esito estremamente positivo del concerto, riuscitissimo, del 20 maggio: cosicché l’ulteriore presentazione della proposta musicale darà modo a tanti “primissimi ascoltatori (quelli del 20 maggio)” di tornare; e a tanti altri acquesi, assenti nell’occasione di cui sopra, di poter apprezzare “dal vivo” un’esperienza musicale di assoluto livello.
Invito alla serata musicale
Di un esito polifonico curato e convincente avevamo scritto a suo tempo. “Con risultati che giungono da una crescita di progetto”.
Ora, potendo confidare su un’acustica che potrebbe essere di maggior conforto, e su ulteriori “sicurezze”, offerte dalle tante sessioni di prova succedutesi negli ultimi 40 giorni, aspettando il concerto non resta che ricordare in dettaglio il suo programma (con asterisco i brani che coinvolgeranno Elena Bakanova, soprano).
Prima parte: Hallelujah di Haendel, Laudate Dominum K339 – W.A. Mozart *; Da nobis pacem di F. Mendelssohn; Ave verum corpus di G. Fauré e sempre dello stesso il Cantique de Jean Racine.
Seconda parte: Ai preàt – canto tradizionale friulano; La montanara – canzone popolare; “Saper vorreste di che si veste” (da Un ballo in maschera) di G. Verdi *; Presso il fiume stranier di C. Gounod; La “Vergine degli Angeli” (da La forza del destino) – G. Verdi *; dello stesso Autore “Gerusalem” e “Signore dal tetto natio” (da I lombardi); “O mio babbino caro” (da Gianni Schicchi) – G. Puccini *; “Gli arredi festivi” (da Nabucco) – G. Verdi.
G.Sa