Acqui Terme. “Incredibile”. È stato il commento all’unisono dei due contendenti al ballottaggio di domenica 25 giugno per conquistare la carica di sindaco della città termale per i prossimi 5 anni. “Incredibile”, ha detto emozionato per la grande gioia Lorenzo Lucchini che in 15 giorni è riuscito ad annullare il divario che lo separava dall’altro candidato (un divario enorme: da una parte il centro destra con 45,61%, dall’altra il Movimento 5 Stelle con 27,64%).
“Incredibile”, ha detto altrettanto emozionato, ma per ragioni opposte, Enrico Bertero, che si è visto sfuggire la vittoria per soli 5 voti.
Come è potuto succedere? Bertero al primo turno aveva preso 4570 voti al ballottaggio 4204. Una flessione di 366 voti. Quindi la prima causa della sconfitta è da guardare tra le forze “amiche”. Lucchini al primo turno aveva preso 2770 voti, al ballottaggio è arrivato a 4209: un balzo in avanti di 1439 voti! Se il popolo dei grillini sicuramente ha votato compatto come al primo turno, chi ha portato nuova ed abbondante linfa per la vittoria? C’erano in libertà i 2680 voti del centro sinistra guidato da de Lorenzi. Pur senza nessuna indicazione (ufficiale) di voto, è facile pensare che ben più di un elettore di centro sinistra abbia votato per Lucchini. Poi c’erano in libertà i voti degli schierati con l’estromesso Bosio, che ha dichiarato più volte di essersi presentato “contro Bertero”.
Un voto di protesta contro i partiti tradizionali, che dopo aver bocciato i partiti di centro sinistra al primo turno, ha mostrato il pollice verso nei confronti di quelli di centro destra. I partiti tradizionali, nella loro rovinosa caduta, hanno trascinato con sé il sindaco uscente Bertero, anche se era appoggiato da due liste civiche che gli avevano apportato qualcosa come 2298 voti al primo turno.
Un voto di protesta che indica chiara volontà di cambiamento, anche se questo cambiamento ha ancora contorni non ben definiti. Un voto di protesta che viene avvalorato dalla disaffezione dell’elettorato: tornando agli ultimi ballottaggi cittadini nel 2002 (Rapetti centrodestra – Borgatta centrosinistra con vittoria di Rapetti) l’affluenza era stata del 73,19%; nel 2007 (Rapetti centrodestra – Ferraris centrosinistra con vittoria di Rapetti) si era scesi di dieci punti percentuali passando al 63,81%; nel 2012 (Bertero centrodestra – Galeazzo centrosinistra con vittoria di Bertero) si era scesi al 59,14%; nel 2017 (Lucchini Movimento 5 Stelle – Bertero centro destra con vittoria di Lucchini) si è scesi al 53,53%.
In 15 anni un calo del 20%: si sono disamorati del momento democratico di espressione della propria volontà tramite il voto, qualcosa come 7803 elettori.
Ricorsi permettendo, adesso si cambia. E per la storia cittadina, abituata al non esaltante ping pong destra-sinistra, è un cambiamento epocale, che farà sicuramente parlare di sè.
M.P.
È già stato proclamato il sindaco della città
Acqui Terme. Alle 16,15 di martedì 27 giugno, Lorenzo Lucchini, espressione del Movimento 5 Stelle, è stato proclamato sindaco della città. Una svolta epocale per Acqui che in questo modo ha scelto di voltare pagina. Un po’ come successe agli inizi degli anni Novanta quanto a conquistare palazzo Levi fu la Lega Nord, dopo anni e anni di amministrazioni di sinistra e coalizioni. «Faremo il possibile per rendere questa città migliore e non deludere i cittadini» è stato il primo pensiero del neo sindaco, già domenica scorsa, al momento della vittoria sul campo per soli 5 voti. Un pensiero ribadito con forza anche martedì pomeriggio momento in cui Lucchini, nonostante l’ombra del ricorso al Tar annunciato da Enrico Bertero, sindaco uscente, ha iniziato a pensare al futuro.
«In calendario abbiamo messo la convocazione del primo consiglio comunale che dovrebbe avvenire fra il 10 e il 17 luglio – spiega il Primo Cittadino pentastellato – la prossima settimana saranno resi noti i nomi di chi entrerà in giunta e sempre nei prossimi giorni ho intenzione, con la mia squadra, di iniziare a dare uno sguardo al bilancio».
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