Un caso sui generis quello di Giusvalla dove la paura di non raggiungere il quorum richiesto non era per nulla infondata. La percentuale di coloro che sono andati a votare è stata infatti del 28,16%, inferiore a quella delle elezioni comunali precedenti, che avevano registrato un 37,28%.
Secondo la normativa vigente, in caso di un’unica lista per i comuni inferiori ai 15.000 abitanti, sono eletti tutti i candidati compresi nella lista e il candidato a sindaco collegato, purché essa abbia riportato un numero di voti validi non inferiore al 50% dei votanti ed il numero dei votanti non sia stato inferiore al 50% degli elettori iscritti nelle liste elettorali del comune. Qualora non vengano raggiunte tali percentuali l’elezione è nulla.
E a Giusvalla era molto difficile si potesse raggiungere il quorum anche a causa dei molti residenti emigrati e domiciliati all’estero. Per evitare questa eventualità Marco Perrone ha chiesto aiuto al consigliere regionale Angelo Vaccarezza che è venuto in soccorso formando la seconda lista, un innocente escamotage che è servito ad aggirare la legge. È stato così scongiurato il ricorso ad un commissario prefettizio che avrebbe avuto in carico l’amministrazione comunale di questo ameno centro valbormidese.
Tutto dunque come previsto con il sindaco Perrone, a capo della sua lista “Per Giusvalla”, che è stato riconfermato ottenendo 195 voti. Il suo avversario, si fa per dire, a capo della lista «Vince Giusvalla» ha ottenuto 19 voti.
E così, vincitori e vinti, sono ugualmente soddisfatti per aver contribuito a dare un sindaco a Giusvalla ed evitare il commissariamento, inevitabile conseguenza in caso di annullamento delle votazioni.