Ferrania. Sabato 10 giugno ha avuto luogo una manifestazione discreta, pacifica per dire basta ai miasmi che rendono insalubre l’aria di Ferrania e degli abitati circostanti. La marcia, alla quale hanno partecipato circa 150 persone, organizzata dalla neonata associazione «Valbormida Ambiente», era scortata da Carabinieri, agenti della Digos, polizia municipale.
Si era alla vigilia delle elezioni amministrative e questa coincidenza poteva indurre il sospetto che si potesse trattare di un o spot elettorale ma il presidente dell’associazione Luca Mastromei si è affrettato a smentire ogni coinvolgimento di questo genere: «Invito tutti i partecipanti a non esporre nessun tipo di simbolo elettorale e bandiera politica. L’associazione si dissocia da qualsiasi forma di propaganda politica/elettorale».
Non c’erano dunque simboli politici bensì cartelli e striscioni che ribadivano la richiesta di una Valbormida pulita. Il corteo è partito dal parcheggio della Ferrania e si è diretto verso il Biodigestore, è passato per la Sp 29 per poi ritornare al parcheggio. Due chilometri circa di percorso, durante il quale non si sono registrati fenomeni di intemperanza e i disagi alla circolazione sono stati praticamente nulli.
Ad onor del vero bisogna dire che la partecipazione è stata inferiore alle aspettative ma il presidente Mastromei si dichiara comunque soddisfatto, tenuto conto che l’associazione ha poche settimane i vita. L’iniziativa ha avuto una certa eco sui mass-media e ha rappresentato un mezzo importante di sensibilizzazione su problematiche sulle quali non conviene mai abbassare la guardia.
La polemica sui miasmi sta andando avanti da un bel po’ di tempo e qualche settimana fa era la stessa Ferrania Ecologia ad ammettere le proprie responsabilità. L’azienda aveva inviato una nota ad Arpal, Provincia e Comune denunciando un guasto all’impianto del biodigestore. Un giunto allentato nella tubazione dell’aspirazione dell’aria sarebbe stato all’origine della fuoriuscita dei cattivi odori che si formano all’interno della vasca dove va a finire la melma prodotta dal trattamento del rifiuto organico. L’azienda ha poi dichiarato di aver provveduto a risolvere l’inconveniente con i tecnici che hanno riparato il guasto.
L’incidente dell’allentamento del giunto si era verificato giovedì 18 maggio e le dichiarazioni di Ferrania Ecologia non sono servite a placare gli animi e tantomeno l’associazione che si era dichiarata intenzionata a predisporre delle forme di protesta sino ad arrivare alla marcia del 10 giugno.