Fervono i preparativi per San Giovanni Battista
Ovada. Giugno è in città per antonomasia soprattutto il mese delle feste nell’Oratorio della S.S. Trinità e di San Giovanni Battista.
Ed è già fermento quindi presso l’omonima Confraternita: si inizia con la festa della SS. Trinità di domenica 11 con S. Messa solenne alle ore 17,30; triduo di preparazione giovedì 8, venerdì 9 e sabato 10, con S. Messa alle ore 8,30 e Rosario alle ore 20,45 con adorazione e benedizione eucaristica.
E quindi si prosegue con i preparativi per il grande appuntamento di sabato 24 giugno con la solennità di San Giovanni Battista, detta anche dei “rossi” dal colore delle belle cappe processionali.
Intanto le due bellissime, pesanti casse processionali, la Decollazione del Battista del Maragliano ed il Battesimo di Gesù nel Giordano del Fasce, portate in Processione per la città tra due ali di folla plaudente, sono state ripuliture e risistemate, con il benestare delle Belle Arti i restauratori del laboratorio di Aramengo, una delle ditte più prestigiose del settore.
Questo intervento di routine è stato commissionato ai restauratori dal Consiglio di Amministrazione della Confraternita di San Giovanni Battista (di cui fanno parte da anni tanti ovadesi), che hanno trovato assolutamente a posto le due preziose opere lignee sacre.
Proprio quest’anno poi ricorre il 190° anniversario (la prima volta infatti era il 24 giugno 1827) che la bellissima Decollazione del Battista del Maragliano (la cosiddetta “cassa grande”) viene portata solennemente in Processione per le strette vie e le piazze del centro storico cittadino da robusti portantini, che si alternano nella tradizionale, sentitissima fatica del 24 giugno. Questa cassa processionale pesa ben 14 quintali e mezzo ed è portata in spalle da sedici confratelli, che si alternano lungo il percorso. La “cassa piccola” pesa sugli 8 quintali circa, risale alla seconda metà del XVIII° secolo ed è opera pregevole di Luigi Fasce.
Oltre alle due pregevolissime casse (o macchine) lignee, tra i vari bellissimi Crocifissi portati in processione e costituenti vere e proprie opere d’arte, da ricordare quello ligneo del Bissoni, importante scultore genovese del XVII° secolo. Assai apprezzato per l’accurata rappresentazione anatomica del corpo del Cristo, è ornato dai caratteristici “canti” d‘argento.