I 70 anni della Corale Santa Cecilia raccontati dal Mº Cravanzola
Acqui Terme. La Corale “Santa Cecilia” del Duomo compie 70 anni di vita. Oltretutto nel 950° della Chiesa Madre della Diocesi. Aspettando il concerto anniversario della sera di sabato 20 maggio, che si terrà al PalaCongressi dei Bagni, abbiamo intervistato il suo direttore Maestro Paolo Cravanzola.
Gli esiti del dialogo, decisamente ricco di spunti, vengono presentati in due puntate. (la prima su L’Ancora n.19 del 14 maggio 2017)
Incominciamo dalla Storia: quali sono i primi riferimenti per questo sodalizio?
“Va subito detto che sono di difficile ricostruzione: pochi e frammentari i dati in archivio per gli esordi; per il periodo 1946-48 poche certezze, riconducibili a memorie orali e a brevi indicazioni, poche righe, tratte dai giornali; anche lo stesso primo direttore e fondatore, che è Don Ercole Viotti, non ci ha lasciato molti documenti…”,
Le ricerche descrivono comunque diverse tappe…
“In assenza di una Schola Cantorum del Seminario (e siamo all’indomani della fine della guerra), riferendoci al luglio del 1946 qualcosa sappiamo: operavano, per l’accompagna-mento liturgico, in Cattedrale, in occasione delle solennità, e in una situazione un po’ ‘d’emergenza’, il Coro Femminile dell’Istituto Santo Spirito e la Corale Acquese: e proprio quest’ultima formazione (che canta Iste confessor e Tantum ergo, e poi, nel gennaio successivo una Messa del Perosi a tre voci, unendosi a ulteriori elementi – ma poi anche brani d’opera al Salone delle Terme e al Teatro Garibaldi), sembra costituire il primo nucleo che, con una certa continuità, si dedica al canto liturgico. E lo fa con un suo gruppo, internamente al Duomo…”.
Fu, insomma, una “partenza lenta”…
“E comprensibilmente poco formale: con la pratica che si impone sulla grammatica: cantare al primo posto, con la disponibilità di prestare il servizio, e la soddisfazione di ‘essere coro’; e la cosa andrà avanti per una dozzina d’anni. Solo nel 1960, tra febbraio e marzo, i coristi saranno chiamati a sottoscrivere una vera e propria dichiarazione, per manifestare l’intento di far parte del “Santa Cecilia”, impegnandosi, così, a prendere parte alle prove separate per sezioni e d’assieme… E così il Coro si fornisce di una struttura più solida e organizzata, sempre con la direzione di Don Viotti…”.
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