Acqui Terme. Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare delle pesche alla Melba oppure del filetto alla Wellington. Si tratta di piatti inventati da un grande chef come Auguste Escoffier i cui “discepoli” hanno deciso di darsi appuntamento proprio nella Città dei Fanghi. Il convegno, promosso dalla delegazione del Piemonte e Valle d’Aosta, si svolgerà il 3, 4 e 5 aprile al Grand Hotel Nuove Terme e a farla da padrona sarà sicuramente la cucina di qualità. Non solo quella francese però, ma soprattutto quella piemontese fatta di intensi sapori e profumi. L’appuntamento della prossima settimana rappresenta un nuovo ed importante tassello per la promozione turistica di Acqui. In arrivo infatti ci sono circa 150 “discepoli” con le proprie famiglie che alloggeranno negli alberghi cittadini. Non solo, visiteranno le bellezze architettoniche e paesaggistiche del territorio e saranno terreno fertile anche per il commercio.
«I discepoli accompagnati dalle proprie famiglie arriveranno lunedì mattina – spiega Claudio Barisone, membro dell’Associazione e uno dei più apprezzati chef del territorio – avranno il tempo per visitare la città, dopodiché, nel pomeriggio visiteranno l’Enoteca Regionale ed alcune cantine del territorio». Durante i lavori congressuali, esauriti gli impegni istituzionali, sarà ricordato il grande chef Auguste Escoffier (1846 – 1935), studioso e storico della cucina francese, autore di libri per addetti ai lavori e fondatore di riviste di argomento gastronomico. Come cuoco ha operato in ristoranti d’élite, prevalentemente presso Grandi Alberghi. È rimasta storica la sua proficua amicizia con César Ritz: in tandem hanno creato i Grandi Alberghi come li conosciamo noi. Ha codificato i ruoli all’interno dello staff in cucina creando la “brigata”, strutturata sul modello militare. È stato promotore all’estero della cucina e dei prodotti francesi: si deve a lui se 2000 cuochi andarono a lavorare fuori dai confini d’Oltralpe: anche a questo si deve se la cucina, da Francese, è diventata Internazionale. Lo stesso Escoffier terminò la carriera a Londra, continuando a servire teste coronate, nobili e ricchi borghesi. Non per nulla fu definito “Il Re dei cuochi, il cuoco dei Re”.
Il cavalier Francesco Ammirati, che ha introdotto in Italia i discepoli e da quarant’anni ininterrottamente regge tale Associazione, sarà presente al congresso per intronizzare 14 nuovi discepoli, alcuni dei quali della città e dei dintorni. Per quanto riguarda il nostro territorio si tratta di Annalisa Pintore di Couvage, di Michela Marenco, dell’omonima casa vitivinicola e del vicesindaco Franca Roso che lunedì mattina, durante la conferenza di presentazione del Convegno, ha fatto gli onori di casa per conto dell’amministrazione comunale. Dati alla mano, si ricorda che attualmente l’ordine nazionale dei Discepoli di Escoffier, è presente in 54 Paesi del mondo e conta circa 40 mila associati. Circa un migliaio sono quelli presenti in Italia: in maggioranza chef di alto livello, ma anche Direttori di Albergo, Maitre di sala, Sommelier, produttori enogastronomici e divulgatori dell’arte culinaria.
Gi. Gal.